Recensione : The Cage. Uno di noi mente di Lorenzo Ostuni Favij

 TRA POCO LA PORTA SI APRIRA'
RICEVERAI ALTRE ISTRUZIONI IN SEGUITO
CI SONO ALTRI
UNO MENTE
DOVETE ANDARVENE DA QUI O MORIRETE
AVETE 60 ORE




Trama:
Ray si sveglia in una cella. È solo. Non si ricorda nulla. Né come ci è arrivato, né perché. Indossa una divisa che non conosce, gialla come la luce che illumina la piccola stanza in cui è rinchiuso. Porta al polso destro un braccialetto senza fibbia simile a un display spento. Dove si trova? Non lo sa. I ricordi arriveranno poi, poco per volta. Scoprirà presto di non essere solo in questa misteriosa prigione. Con lui ci sono altri sei prigionieri. Ognuno ha ricevuto delle strane istruzioni da seguire, insieme a un curioso oggetto recapitato sotto la porta della cella. Hanno solo poche ore per salvarsi. Si parlano, si interrogano sul perché di quegli strani messaggi, cercano disperatamente informazioni e una via di fuga: litigano, si accusano vicendevolmente ma alla fine dovranno fare squadra… Perché c’è solo un modo per provare a uscire di lì. Fidarsi delle istruzioni. E degli altri… Anche se uno di loro forse mente. Come in un assurdo, tragico videogioco, prova dopo prova, enigma dopo enigma i ragazzi riusciranno a scoprire cosa è accaduto, chi sono i loro carcerieri e cosa li attende là fuori.

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Confesso di aver acquistato questo libro d'impulso. La copertina aveva catturato la mia attenzione e non appena ho letto la trama, non ci ho pensato due volte e l'ho comprato.
La cosa divertente è che ho riflettuto dopo sul nome dell'autore...
Comunque, il libro l'ho divorato.
Piuttosto breve, circa 230 pagine o poco più, e con un ritmo incalzante che tiene gli occhi incollati sullo sviluppo della storia. Quasi come in un videogioco, i protagonisti si ritrovano senza memoria, rinchiusi dentro delle celle anonime e devono riuscire a fuggire da qualunque sia il posto in cui si trovano entro  ore.
Il mistero dell'assenza di qualunque ricordo precedente alla cella, l'urgenza di una fuga con un conto alla rovescia che continua a ticchettare mentre il timore di pericoli sconosciuti è in agguato e la narrazione in terza persona, riescono, tutti insieme, a catturare la nostra attenzione a tal punto che improvvisamente, ci ritroviamo anche noi catapultati lì, insieme agli sfortunati prigionieri in fuga.
Lo sviluppo della trama è semplicemente ben fatto, pochi e grandi enigmi che rimangono sospesi nell'aria per tutto il filo narrativo, che di tanto in tanto vediamo scendere per aggiungere un piccolo tassello necessario alla grande risoluzione.
Piccoli indovinelli portano alla prova successiva e quindi a un nuovo quesito, di cui, spesso a mio avviso un pò banali o per lo meno scontati.
La descrizione dei personaggi è concisa, forse un po' troppo per coloro che amano vedere letteralmente  i protagonisti, ma d'altro canto permette alla nostra immaginazione di girarci un pò in tondo.
Mi è dispiaciuta l'assenza di un sviluppo psicologico di ciascuno dei personaggi, di cui sapevamo poco all'inizio e con quel poco arriviamo alla fine. Ma trattandosi di una trilogia, chissà, magari nei prossimi volumi.
Tutto considerato il mio voto è positivo, 7/10.


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